venerdì 22 novembre 2013

Violenza sulle donne

Riprendiamo e facciamo nostro il comunicato del segretario provinciale del Partito Democratico.

In Italia tra il 2005 e il 2012 sono state uccise 890 donne, nel 70% dei casi per mano del partner, del coniuge, di familiari. Nel 2013 fino al mese di settembre le vittime sono state già 80. E’ solo la punta di un iceberg di un fenomeno che non è solo italiano, contro il quale le donne manifestano in tutto il mondo.
La violenza contro le donne non è un‘emergenza, ma l’esito di una società che pone uomini e donne in una relazione di disparità e subalternità. E non è mai un fatto privato, riguarda tutti.
Noi pensiamo che il cambiamento debba avvenire soprattutto sul piano culturale e delle relazioni tra le persone. Ma può avvenire solo se si compiono azioni concrete: tutti insieme, cittadini e cittadine, operatori, media, istituzioni nazionali e locali, forze politiche e sociali, associazioni
e centri antiviolenza, possiamo cambiare le cose.
Il primo atto del Parlamento in questa legislatura, non a caso quella con la più alta presenza femminile, è stata la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa firmata ad Istanbul, che, per la prima volta, definisce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani fondamentali.
Il Parlamento ha poi approvato un decreto legge che, oltre a rafforzare alcune tutele sul piano penale, avvia un piano nazionale antiviolenza per promuovere indispensabili politiche di accoglienza e prevenzione: da campagne di educazione al rispetto nelle scuole, alla formazione di tutti gli operatori preposti al contrasto, al sostegno alla rete dei centri antiviolenza, che in questi anni hanno garantito non solo l’indispensabile servizio di accoglienza delle vittime, ma sono stati veri e propri laboratori sociali e culturali.
Di questo lavoro sono stati protagonisti il Pd e tutte le donne democratiche, ma sappiamo che è solo un importante primo passo.
Il nostro impegno continua, dentro e fuori il Parlamento, per battere la violenza e promuovere una nuova cultura fondata sulla libertà, il rispetto e l’autonomia delle donne.
Invitiamo tutte le democratiche e democratici a partecipare alla manifestazione indetta per sabato 23 novembre a Bergamo per dire no alla violenza sulle donne.

Nessun commento:

Posta un commento

Ricorda che i commenti sono moderati secondo l'insindacabile giudizio della redazione.